Valle del Rio Freddo: il primo rilievo dei terrazzamenti abbandonati con Droni

Padova, 06 aprile 2016 – comunicato stampa

Il 31 marzo 2016 si è svolto il rilievo agroambientale con droni nei terrazzamenti abbandonati della Valle del Rio Freddo, Arsiero, Vicenza.
L’iniziativa è stata promossa dal Master universitario di secondo livello “GIScience e droni” in sinergia con il progetto MAPTER per la mappatura dei terrazzamenti agricoli su scala nazionale.

Servizio sul RAI3, Telegiornale Regionale del 02.04.2016

Aspetti tecnici del rilievo con droni
La giornata di rilievo si è strutturata in una integrazione tra la didattica del master e le attività di ricerca. I corsisti sono stati suddivisi in tre gruppi che a rotazione accompagnavano le tre attività di campo: rilievo GPS, rilievo con droni e rilievo speditivo dell’area di indagine.
La preparazione della missione ed il coordinamento delle attività didattiche e di ricerca è stato condotto dall’equipe del Master in GISscience e Droni: Prof. Massimo De Marchi (direttore del Master), Dr. Eugenio Pappalardo, Dr. Daniele Codato, Dr. Federico Gianoli. Importante per il rilievo di campo il contributo del Dr. Francesco Ferrarese, dell’Università di Padova; la copertura foto e video da terra del rilievo è stata realizzata da Marco Fabris, Università di Padova.
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Il rilievo con Sistemi Aerei a Pilotaggio Remoto (SAPR) è stato realizzato utilizzando una coppia di piattaforme messe a disposizione dalle ditte FTO Remotefly di Padova e Al-To drones di Bolzano partner del Master. Le operazioni di volo sono state condotte dai piloti Thomas Fontana (Multirotor) e Enrico Signor (Phantom)
La prima piattaforma, il Multirotor G4 Surveying Robot, utilizza la fotocamera Olympus E-PL5 con obiettivo Panasonic 14 mm f/2.5. Il mezzo ha sorvolato i 25 ettari a 110 metri d’altezza dal suolo ad una velocità di 5 m/s per un totale di 54 minuti di volo suddivisi in 5 voli. Sono state restituite oltre 500 fotografie con risoluzione a terra di 3cm/pixel.

Elaborazione preliminare del Digital Surface Model (DSM) – Modello 3D “Val Rio Freddo”
by alto-drones
on Sketchfab

Il rilievo non è stato semplice per la tipologia di volo, pianificata in 3D grazie ad un software sviluppato dall’ing. Thomas Fontana di Al-to drones, e per il posizionamento di 20 punti di controllo a terra, presi con GPS differenziale Leica, sparsi sul territorio, ma soprattutto per la densità della vegetazione che comporterà un grande lavoro di pulizia nel post processing della nuvola di punti. Ogni fase del volo è stata monitorata dal pilota su uno schermo da 7’’ applicato al radiocomando che riceveva il segnale dalla fotocamera su una frequenza di 5.8 GHz, controllando così la qualità del dato rilevato e da un secondo pilota che seguiva e controllava il piano di volo da un secondo terminale.

L’esacottero Multirotor G4 Surveing Robot è stato concepito per il rilevamento topografico. La combinazione del flight-control, i sei motori elettrici ad elevata efficienza e il brushless gimbal fanno di questo prodotto l´attrezzo ideale per rilevamenti topografici. Il Payload (compreso gimbal e batteria) è di 2300 g con un peso massimo al decollo di 5000 g.
Durante il rilievo è stato utilizzato anche il Phantom 3 PRO DJI per effettuare delle riprese in 4k con la Sony Exmor che monta di serie delle operazioni del Multirotor C4. Il Phantom utilizzato è un modello con terminatore di volo che lo rende adatto ad essere utilizzato anche per le operazioni specializzate critiche.
Il rilievo dei Ground Control Points (GCP) è stato coordinato dal dr. Sandro Rossato dell’università di Padova attraverso un GPS differenziale (D-GPS), modello Leica Viva GS15, che consente l’acquisizione di punti spaziali con un’incertezza inferiore ai 4 cm, in condizioni ottimali.


Il D-GPS è stato utilizzato nella configurazione base-rover, modalità nella quale le correzioni RTK (Real Time Kinematic) della posizione dell’antenna rover mobile, posta alla sommità di una palina alta 2 m e deputata al rilievo, vengono calcolate basandosi sulla posizione di una antenna base fissa, posta su treppiede. Le due antenne comunicano tra loro per mezzo di segnali radio. Questa configurazione è stata scelta a causa alla scarsa copertura di segnale telefonico, che non consentiva la ricezione continua delle correzioni RTK ottenibili dalla rete di stazioni GPS fisse della Regione Veneto.
Le condizioni geografiche del luogo (scarsa visibilità di cielo, presenza di numerosi pareti naturali, vegetazione a tratti fitta) lo rendono un posto difficoltoso per l’acquisizione del segnale GPS. A riprova di ciò, su di un totale di 17 GCP acquisiti, in 6 casi le coordinate registrate hanno errore superiore alla soglia di sicurezza (pari a 0.05). In questi casi si è proceduto alla memorizzazione di almeno 2 punti per ogni GCP, in modo tale da poter poi valutarne l’utilizzo/esclusione.
In fase di post-processing, le coordinate geografiche dei punti acquisiti (Datum: WGS84) sono state controllate, per verificarne posizionamento ed eventuali errori, e convertite in coordinate piane nel sistema di riferimento italiano (Datum: ROMA40), per favorirne l’elaborazione. Tale procedimento è stato effettuato per mezzo del software ConVe, sviluppato dalla Regione Veneto.

I Terrazzamenti ed il Convegno Mondiale ITLA2016
I terrazzamenti agricoli di Rio Freddo, storicamente fondamentali per l’economia locale di questo territorio, sono stati repentinamente abbandonati nel 1966 a seguito dell’alluvione che ha distrutto strade ed isolato le contrade rurali di Busati Pasquali, Busati Mori e Busati Grisi. Successivamente sopraggiunsero il totale abbandono e la migrazione verso i centri abitati, in particolare verso Arsiero.
I terrazzamenti agricoli ricoprono ampie porzioni dei due versanti della valle, ma sono sconosciuti e completamente assenti da ogni carta geografica. Per tali motivi l’impiego di droni si rivela essere la tecnologia più adatta per mappare i terrazzamenti e valutare lo stato di conservazione e le eventuali implicazioni circa il potenziale rischio idro-geologico.
Il rilievo agroambientale nella Valle del Rio Freddo si inserisce all’interno del progetto MAPTER che si pone come obiettivo di mappare e valutare, a scala nazionale, lo stato di conservazione delle aree terrazzate. La metodologia per la mappatura si basa sull’analisi integrata di dati telerilevati e rilievi sul terreno: immagini satellitari, ortofoto ed immagini aeree da drone. I risultati della mappatura verranno presentati al Convegno Internazionale sui Paesaggi terrazzati che si terrà a Padova in ottobre.
Il tema dei terrazzamenti agricoli è stato per anni sviluppato dal Dipartimento di Geografia (Università di Padova) e ora continua dal DiSSGeA (che collabora al Master) e coinvolge diversi aspetti ambientali e sociali: dalla mappatura di terrazzi in zone remote, al monitoraggio circa il rischio idro-geologico; dal recupero di terre abbandonate alla valorizzazione paesaggistica ed agronomica. Si terrà a Padova in ottobre, coordinata dal DiSSGeA, la terza riunione dell’Alleanza Internazionale dei Paesaggi terrazzati.
Sono state effettuate riprese fotografiche e video della giornata che sono a disposizione degli organi di informazione interessati.

Il Master in GIScience
Si tratta del primo Master di secondo livello in Italia su GIScience e droni.
E’ coordinato dal Dipartimento di Ingegneria Civile Edile ed Ambientale dell’Università di Padova e vede la collaborazione di quattro Dipartimenti del nostro Ateneo: Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità (DiSSGeA), Geoscienze, Agronomia Animali Alimenti Risorse Naturali e Ambiente (DAFNAE), Territorio e Sistemi Agro-Forestali – TESAF.
Il master propone una attiva collaborazione tra il mondo dell’Università e delle imprese de settore GISscience e droni, con numerose partnership attivate ed in corso di attivazione. Si segnala in particolare quella con FTO Remote Fly di Padova e Alto-drones di Bolzano che ha permesso di utilizzare strumentazione d’avanguardia per il rilievo dei terrazzamenti.
Il Master si caratterizza per la proposta di consolidamento professionale basato sugli approcci interdisciplinari della GIScience e sull’uso consapevole delle tecnologie dell’informazione geografica (droni e non solo) fornendo strumenti concettuali e operativi per l’analisi e la gestione sostenibile del territorio e delle risorse naturali, anche attraverso l’offerta di quattro indirizzi:
• Produzione e gestione della geo-informazione
• GIScience per la gestione dei conflitti ambientali e la partecipazione nelle decisioni pubbliche
• Cartografia e GIS per le green infrastructures
• Geo-informazione e nuove tecnologie per l’agricoltura sostenibile.

I numeri dei corsisti del Master
Le attività del master sono iniziate il 3 marzo 2016 con 25 corsisti di diverse provenienze territoriali, professionali e di formazione accademica. Questi i numeri dei corsisti:
• 10 femmine e 15 maschi.
• Provenienza: 8 da Padova e Provincia, 9 da altre province del Veneto, 8 da altre regioni italiane
• Titoli di studio (laurea magistrali, specialistiche o vecchio ordinamento): 4 scienze forestali, 3 scienze geologiche, 3 scienze naturali, 2 scienze archeologiche, 2 architettura, 2 pianificazione territoriale, 2 ingegneria civile, 2 ingegneria ambientale; 1 ciascuno con i seguenti titoli di studio: lettere, scienze ambientali, scienze economiche, scienze preistoriche, valorizzazione del territorio e del paesaggio.

Link utili:

GIScience e droni
Il Mattino di Padova
Rivista Geomedia
Quadricottero News
MAPTER e paesaggi terrazzati
Conferenza Mondiale sui paesaggi terrazzati
Progetto Alpter
Progetto “Adotta un terrazzamento”

Riferimenti
Dr. Salvatore Pappalardo, PhD
Ricercatore postdoc presso il Dip. DiSSGEa, sezione di Geografia (Università di Padova)
email: salvatore.pappalardo[at]unipd.it

Prof. Massimo De Marchi, PhD
Direttore del Master “GIScience e sistemi a pilotaggio remoto per la gestione integrata del territorio e delle risorse naturali”
Dip. di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale – Università di Padova
email: massimo.demarchi[at]dicea.unipd.it


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